LA SALCUS, CHE COMPIE 40 ANNI |
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Ladro in spogliatoio, la squadra lo blocca |
Come ogni martedì, anche l’altra sera la squadra mista (tre uomini e tre donne) di pallavolo amatoriale “Picche”, associata alla Olympia Volley, si sta allenando nella palestra della scuola Tartini in via Spallanzani, laterale di via Cave. Ogni settimana l’allenamento e ogni settimana, il venerdì, la partita (nella palestra del Duca degli Abruzzi) del frequentatissimo campionato Uisp (partecipano 34 squadre del Padovano e del Veneziano). Tutti giocatori tra i 24 e i 50 anni, appassionati dei set in campo e dei terzi tempi in trattoria, quelli dove si rafforzano i legami, scorrono simpatia e affetto, ci diverte. Vabbè. Tornando alle “Picche”, sono le 21 quando arriva la prima “pausa acqua”. Tutti hanno la bottiglietta a bordo campo, a parte una giocatrice, 26 anni, padovana, studentessa, un metro e settanta di muscoli ben allenati e riflessi smaglianti. Lei ha lasciato la bottiglietta nello spogliatoio: è piccolo l’impianto della Tartini, è tutto lì a pochi passi. Quattro falcate e la ragazza è in spogliatoio dove, oltre alla bottiglietta d’acqua, trova un ospite a sorpresa. Trattasi di un mingherlino che sta aggirandosi tra le panche dove sonnecchiano i borsoni lasciati aperti: non si tratta di pensar male ma semplicemente di pensare. Quello sta rubando. Punto. La ragazza non fa la ritrosa e, infuriata quanto basta, gli si butta addosso sovrastandolo e afferrandolo per la manica. Lui si divincola facendo appello a tutte le energie disponibili, riesce a liberarsi dalla mano ad arpione della ventiseienne e le dà uno spintone. Spintone che poi gli costerà l’accusa di rapina impropria. E subito gli costa e la manica del giubbotto di pelle, rimasta in mano alla vigorosa e impavida ragazza. Il trambusto si sente in campo e tutti accorrono, con gli uomini parati davanti: così il tizio che nel frattempo ha imboccato il corridoio finisce addosso a tre-quattro marcantoni sul metro e 80 abbondante e, diciamo, molto ben strutturati. «Ha detto: lasciatemi andare per favore», racconta Cristian Masiero, 40 anni, perito chimico in un colorificio per lavoro; presidente, allenatore e pure giocatore della squadra “Picche”. «E io ho risposto: mi dispiace ma proprio non posso lasciar perdere. Era tranquillo, per fortuna la situazione è stata sempre sotto controllo». Davanti a quei tre pezzoni di ragazzoni le ha provate tutte, il mingherlino, per scapolarla: ha tirato fuori dalla tasca uno smartphone appena rubato, poi un altro: «vi restituisco tutto, per favore, lasciatemi andare». «Intanto», continua Cristian «uno di noi era uscito per vedere che fuori non ci fossero complici, e avevamo chiamato la polizia». E’ arrivata una Volante e ha preso in consegna il ragazzetto che, oltre ai due cellulari aveva 60 euro. Si chiama Veaceslav Malachi, ha 21 anni, è nato in Moldavia: è stato arrestato e ieri mattina processato per direttissima. Il suo legale ha chiesto i termini a difesa, non è stata decisa alcuna misura cautelare e Veaceslav è uscito. Nel caso insistesse nel voler perlustrare gli spogliatoi di palestre, si potrebbero consigliargli quelli della Padova Ring: impagabile l’emozione di vedersi rincorso da quattro cinque marcantoni in mutande, caschetto e coi guantoni da box. «Non avevamo chiuso bene la porta, il ladro è entrato senza dover forzare la serratura», racconta Alberto Giaccaglia, 53 anni appena compiuti, assicuratore, presidente della Lega pallavolo, la struttura interna alla Uisp che raggruppa il volley, e a sua volta giocatore con la squadra “Picche”. Pure lui stava allenandosi l’altra sera. «Comunque non c’è stato alcun trambusto, per fortuna lui non ha reagito, la situazione è sempre rimasta tranquilla». E preferisce parlare del volley, del valore delle squadre amatoriali «così eterogenee, dove trovi gli studenti e studentesse di 24-25 anni e l’impiegato o il professionista di 30, 40 o più, dove realtà, vite e problemi diversi si incontrano attraverso lo sport e lo stare assieme. E’ un grande arricchimento». |
LA NUOVA STAGIONE SPORTIVA 2023/2024
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